L’inizio di una settimana fuori dal comune
Quando gennaio cala sulle Dolomiti di Brenta e Madonna di Campiglio si ricopre di neve candida, l’aria cambia. Non è solo l’inverno che si fa sentire, ma un’energia diversa, vibrante, che annuncia l’arrivo di uno degli eventi più attesi dell’anno: WROOOM – Ferrari & Ducati Press Ski Meeting.
Per sette giorni, la tranquilla cittadina trentina si trasforma in un palcoscenico internazionale dove il mondo dei motori incontra l’eleganza italiana e l’emozione della montagna.
È una settimana che non somiglia a nessun’altra: un concentrato di conferenze stampa, sport, glamour e convivialità, dove ogni momento diventa parte di una narrazione più grande — quella dell’Italia che sa unire velocità e stile, tecnologia e passione.
Gli appassionati la chiamano semplicemente “la settimana rossa”, perché tutto, dalle decorazioni ai riflessi delle luci notturne, si tinge dei colori Ferrari e Ducati. Ma il vero cuore del WROOOM non è solo nei loghi o nei bolidi: è nell’atmosfera. Un equilibrio perfetto tra adrenalina sportiva e raffinatezza alpina, tra il rumore dei motori e il silenzio della neve che cade.
Mattine di motori e di montagne
Le giornate del WROOOM iniziano presto. L’aria è fredda, nitida, e i primi raggi di sole illuminano le vette delle Dolomiti. I piloti si svegliano negli hotel di lusso che costeggiano il centro del paese, mentre le strade cominciano a riempirsi di fan e giornalisti.
È il momento delle conferenze stampa, dove vengono svelate le novità della nuova stagione di Formula 1 e MotoGP. Le sale, eleganti e affollate, risuonano di flash, domande e risate.
Fernando Alonso, Felipe Massa, Valentino Rossi, Nicky Hayden: nomi che da soli bastano a scaldare l’atmosfera anche nelle mattine più gelide.
Ma ciò che colpisce di più non è tanto la formalità delle presentazioni, quanto il clima di spontaneità e umanità.
Lontani dalle pressioni dei circuiti, i campioni si mostrano più rilassati, più autentici. Parlano del futuro, dei test, ma anche della neve, delle cene con il team, delle piccole sfide quotidiane che li rendono umani.
E proprio questa vicinanza è ciò che rende WROOOM un evento unico: i tifosi possono incontrare i loro idoli per strada, scattare una foto, scambiare un saluto.
La barriera tra pubblico e protagonisti si dissolve, e la passione diventa una lingua comune.
Pomeriggi di sfide e spettacolo
Quando il sole raggiunge l’apice e le temperature si alzano leggermente, Madonna di Campiglio cambia ritmo.
I piloti, tolte le giacche e indossati gli sci, si preparano per le tradizionali gare sulla neve.
Il Canalone Miramonti, pista iconica e teatro di emozioni, si trasforma in un’arena dove le due ruote e le quattro ruote si sfidano in modo insolito ma spettacolare.
Non c’è competizione ufficiale, ma l’adrenalina è reale: ogni discesa diventa un piccolo duello, ogni curva un’occasione per scherzare e dimostrare che il vero spirito sportivo non si limita alla pista.
Il pubblico assiste entusiasta, applaudendo ogni caduta goffa e ogni vittoria improvvisata.
È un modo diverso di vivere la velocità — non attraverso il rombo dei motori, ma nel silenzio ovattato della neve che accompagna gli sci.
Eppure, in ogni gesto, in ogni sorriso, si riconosce la stessa determinazione e concentrazione che questi campioni portano in gara.
Dopo le gare, i pomeriggi si riempiono di attività collaterali: test drive su motoslitte, eventi per la stampa, momenti di relax nei lounge e nei rifugi panoramici.
Ogni appuntamento è curato nei minimi dettagli, in perfetto stile italiano: organizzazione precisa, ma atmosfera informale e calorosa.
Le serate del glamour italiano
Quando cala la sera, la magia del WROOOM raggiunge il suo apice.
Le strade del centro si illuminano, le vetrine brillano di rosso, e nei locali si respira un’energia vivace ma elegante.
Le serate sono un susseguirsi di eventi mondani, cene di gala, concerti e incontri che fondono sport e mondanità in un equilibrio perfetto.
Al Palacampiglio, decorato con i simboli di Ferrari e Ducati, si tengono gli incontri più attesi: presentazioni ufficiali, video esclusivi, momenti in cui la stampa e i tifosi possono vivere da vicino la passione dei team.
Il dress code è sportivo, ma impeccabile: piumini raffinati, cappelli di lana firmati, stivali lucidi.
È un modo tutto italiano di celebrare lo sport — con stile, misura e calore umano.
E mentre i brindisi si moltiplicano e le risate riempiono la sala, fuori la neve cade lenta, creando una cornice che sembra uscita da un film.
Le stelle si riflettono sulle montagne e il rumore dei passi sulla neve si mescola al mormorio della folla.
È in quei momenti che si comprende davvero cosa rende il WROOOM speciale: non è solo un evento, è un’esperienza collettiva, un rito di passione condivisa.
Il fascino della semplicità
Nonostante la sua fama internazionale, il WROOOM ha sempre mantenuto un’anima semplice e autentica.
Non è mai stato solo una vetrina di lusso o una passerella di celebrità: è sempre rimasto fedele alla sua natura originaria — quella di un incontro tra persone unite dalla stessa passione.
I piloti partecipano con genuinità, gli ingegneri si raccontano senza filtri, e i tifosi vivono la possibilità di condividere momenti unici.
Non esistono separazioni rigide tra chi corre e chi osserva: tutto si mescola in un’unica, grande famiglia sportiva.
Questa umanità condivisa è forse il segreto del successo dell’evento.
In un mondo dove il motorsport è spesso sinonimo di tecnologia e freddezza, WROOOM restituisce calore, spontaneità e contatto umano.
È la prova che la velocità può convivere con la lentezza, che la performance può andare di pari passo con la convivialità, e che la montagna può essere un luogo di incontro, non di distanza.
La cornice perfetta: le Dolomiti
Madonna di Campiglio gioca un ruolo fondamentale in tutto questo.
Le sue strade ordinate, le piazze eleganti, gli chalet di legno e le luci soffuse creano una cornice che esalta ogni momento.
Le Dolomiti, con la loro maestosità, fanno da sfondo a una storia che unisce la potenza dei motori con la quiete della natura.
Ogni edizione del WROOOM sembra una rappresentazione teatrale in cui la montagna è il palcoscenico e l’Italia la protagonista.
Anche chi non ama il motorsport resta affascinato dalla sinergia che si crea tra la precisione dei team e la spontaneità della neve.
L’eleganza del luogo, la qualità dell’organizzazione e la cordialità delle persone rendono l’esperienza qualcosa di più di un semplice evento sportivo: la rendono una celebrazione dello stile di vita italiano, dove ogni dettaglio — dal vino servito durante le cene al sorriso dei volontari — racconta una storia di passione e accoglienza.
L’attesa che vale un anno intero
Quando la settimana del WROOOM si avvicina, a Madonna di Campiglio si respira un’eccitazione contagiosa.
Ogni anno l’attesa cresce, e la città si prepara come se stesse aspettando una festa di famiglia.
Gli addetti all’organizzazione curano ogni aspetto, i negozi decorano le vetrine con il rosso Ferrari, gli abitanti si trasformano in perfetti padroni di casa.
È un appuntamento che non si misura solo in giorni, ma in emozioni.
Chi ha vissuto anche solo un’edizione sa che c’è qualcosa di magico in quell’atmosfera: un senso di unità, orgoglio e gratitudine.
Ogni gennaio, quando il mondo dei motori si ferma tra le montagne, Madonna di Campiglio diventa il simbolo di un’Italia che sa fermarsi per celebrare la propria passione, con eleganza e calore.
E mentre le luci si spengono lentamente sulla neve, resta nell’aria una promessa silenziosa: che il WROOOM tornerà, con lo stesso spirito, la stessa energia e lo stesso cuore.
Dietro le quinte della magia
Dietro la perfezione scenica del WROOOM c’è un lavoro meticoloso e una dedizione straordinaria.
Ogni dettaglio, dalla logistica alle luci, dai percorsi degli sci alle sale stampa, viene curato con precisione artigianale.
Madonna di Campiglio non si limita a ospitare l’evento: lo costruisce come un’opera d’arte collettiva, dove la collaborazione tra istituzioni, tecnici e cittadini crea un’esperienza indimenticabile.
I team di Ferrari e Ducati arrivano giorni prima, trasformando la località in un piccolo quartier generale delle corse, ma con un’anima montana.
Dietro le quinte, si respira un’energia diversa da quella dei paddock.
Non ci sono urla di box o cronometri che scandiscono i millesimi di secondo. C’è il profumo del legno, il silenzio ovattato della neve, il calore del fuoco nei rifugi.
Eppure, l’adrenalina non manca: gli ingegneri osservano i piloti sciare con la stessa concentrazione con cui li seguono in pista, i giornalisti corrono tra un’intervista e l’altra, mentre i fan riempiono le strade con bandiere e sorrisi.
È un equilibrio perfetto tra frenesia e calma, tra organizzazione rigorosa e spontaneità genuina.
I protagonisti e le loro emozioni
Chi ha partecipato anche a una sola edizione del WROOOM ricorda la familiarità dei suoi protagonisti.
Piloti come Valentino Rossi, Fernando Alonso, Nicky Hayden o Felipe Massa non erano solo stelle inarrivabili: erano persone che condividevano la passione con i tifosi.
Durante la settimana, li si poteva incontrare mentre bevevano un caffè in centro o firmavano autografi tra una sciata e l’altra.
Era proprio questo contatto diretto a rendere l’evento così speciale.
Non esisteva distanza tra l’eroe e l’ammiratore — solo un terreno comune di rispetto e curiosità.
Rossi, con il suo sorriso contagioso, portava leggerezza e ironia anche nelle giornate più rigide.
Alonso, con il suo sguardo profondo e la sua calma, trasmetteva concentrazione e disciplina.
Insieme rappresentavano due anime diverse dello stesso spirito sportivo: la passione istintiva e la ricerca della perfezione.
Le loro parole alle conferenze stampa non erano mai banali; parlavano del futuro, ma anche dell’importanza di momenti come quello, in cui il motore si ferma e resta solo la voglia di condividere.
La bellezza dei momenti semplici
Uno degli aspetti più affascinanti della settimana del WROOOM è la sua capacità di trasformare la semplicità in qualcosa di straordinario.
Una discesa sugli sci diventa una sfida leggendaria; un pranzo in baita si trasforma in un incontro tra mondi; una serata davanti al camino diventa occasione di racconti e ricordi.
Il tutto in un contesto che riflette l’essenza dello stile italiano: eleganza senza ostentazione, piacere senza eccesso, passione senza caos.
Le Dolomiti non fanno da cornice, ma da interlocutore.
Le montagne sembrano partecipare all’evento, amplificando ogni emozione.
Il silenzio dei boschi, la luce del tramonto, il suono dei passi sulla neve: tutto contribuisce a rendere quell’esperienza completa, quasi spirituale.
Non è un caso che molti giornalisti stranieri descrivessero il WROOOM come “il lato più umano del motorsport”.
Perché qui, tra i monti, si riscopre che la competizione non è solo una questione di numeri e velocità, ma anche di valori e relazioni.
L’eleganza come filosofia
Il WROOOM non è mai stato un semplice evento sportivo: è sempre stato un manifesto dell’eleganza italiana.
Dalla cura dei dettagli agli allestimenti, dal design delle tute ai colori dominanti, tutto comunicava gusto e stile.
Le serate di gala al Palacampiglio erano un perfetto esempio di questo spirito.
I piloti e i manager sfilavano in abiti sobri ma raffinati, le luci soffuse riflettevano il rosso Ferrari e il grigio metallico Ducati, creando un’atmosfera da film d’autore.
Ma ciò che rendeva davvero elegante il WROOOM era l’atteggiamento dei suoi protagonisti: la classe nel comportamento, la misura nelle parole, la naturalezza nel sorridere.
L’eleganza, qui, non era lusso.
Era il modo in cui le persone si relazionavano, in cui vivevano l’esperienza.
Era la bellezza dell’ordine, della serenità, del rispetto reciproco.
Ed è forse per questo che l’evento ha sempre affascinato anche chi non seguiva la Formula 1 o la MotoGP: perché riusciva a comunicare un’emozione universale, quella del saper vivere con grazia anche la velocità.
La città che si trasforma
Durante la settimana del WROOOM, Madonna di Campiglio cambia volto.
Le luci dei negozi diventano più calde, le piazze più animate, gli alberghi più vivaci.
Ogni angolo della città sembra raccontare una storia diversa: un gruppo di fan spagnoli che cerca un autografo di Alonso, una famiglia che scatta una foto accanto a una Ducati esposta in centro, un giornalista che scrive un articolo mentre osserva la neve cadere dal balcone dell’hotel.
L’intera comunità partecipa come un grande organismo coordinato, e il risultato è un’atmosfera di accoglienza e appartenenza.
Anche chi non è coinvolto direttamente nell’organizzazione sente di far parte dell’evento.
Gli abitanti aprono le porte delle loro case, i ristoratori servono piatti ispirati al mondo dei motori, gli artigiani locali espongono creazioni che mescolano tradizione e innovazione.
È l’Italia nel suo lato migliore: un paese capace di trasformare un’iniziativa sportiva in una festa culturale e collettiva.
Un’esperienza che resta nel tempo
Molti di coloro che hanno vissuto il WROOOM lo descrivono come qualcosa che resta nel cuore.
Non solo per la bellezza delle Dolomiti o per la possibilità di vedere da vicino i propri idoli, ma per le sensazioni che l’evento riesce a evocare.
È un ricordo che profuma di neve e di motori, di vin brulé e di benzina, di sorrisi e di silenzi.
Un momento in cui il tempo sembra fermarsi e il mondo si riduce a una dimensione più umana, più sincera.
Anche oggi, a distanza di anni, molti tifosi ricordano le edizioni del WROOOM come una parentesi felice, un luogo in cui tutto sembrava possibile.
E sebbene l’evento non venga più organizzato, la sua eredità continua a vivere nei cuori di chi c’era.
Le fotografie di Alonso e Rossi insieme sulla neve, le risate dei meccanici, i brindisi al tramonto: tutto rimane impresso come una testimonianza della capacità italiana di unire tecnica e sentimento.
La montagna come maestra di vita
C’è una lezione profonda che Madonna di Campiglio e il WROOOM hanno insegnato al mondo del motorsport: anche nella velocità c’è spazio per la riflessione.
La montagna, con la sua calma millenaria, ricorda ai piloti e agli appassionati che ogni traguardo va raggiunto con equilibrio, che la potenza ha senso solo se accompagnata dalla consapevolezza.
Forse è per questo che tanti campioni amavano tornare qui: perché tra le nevi trentine riscoprivano il piacere del silenzio, della concentrazione, della semplicità.
E in quel silenzio trovavano forse la motivazione per affrontare un nuovo anno di sfide.
L’eco del WROOOM
Anche se oggi il WROOOM non fa più parte del calendario ufficiale, la sua eco continua a risuonare ogni inverno tra le valli del Trentino.
Le persone che hanno vissuto quegli anni ne parlano con nostalgia e gratitudine, e ogni nuova generazione di appassionati scopre il fascino di quella tradizione attraverso i racconti e le immagini d’archivio.
Il nome “WROOOM” è diventato sinonimo di passione pura, di un tempo in cui lo sport sapeva ancora unire invece di dividere.
E Madonna di Campiglio, con il suo equilibrio tra eleganza e autenticità, resta il simbolo perfetto di tutto ciò che quell’evento rappresentava.
Quando la neve cade leggera e il silenzio avvolge la valle, sembra quasi di sentire ancora il suono lontano dei motori, il riso dei piloti, il calore delle serate condivise.
Forse è questo il vero significato del WROOOM: non un evento, ma un ricordo vivo, una tradizione che continua a esistere nell’anima di chi crede che la velocità, come la vita, debba sempre essere accompagnata dall’eleganza del cuore.

